Inter. Alla sua seconda stagione nella capitale, il 19 agosto 2007 vince la Supercoppa taliana, battendo ancora l’Inter, sempre a San Siro, per 1-0. In UEFA Champions League, dopo aver superato il girone eliminatorio con un secondo posto alle spalle del Manchester United, la Roma riesce nell’impresa di eliminare agli ottavi il Real Madrid vincendo al Santiago Bernabéu. Nella Coppa della Regina ha segnato il primo gol per la sua squadra negli ottavi contro L’Estartit e ha giocato l’andata dei quarti di finale, turno in cui il Levante è stato eliminato dalla competizione dal Rayo Vallecano. Per il resto, le certezze abbondano: difficilmente l’attacco non vedrà Charles De Ketelaere e Ademola Lookman dal primo minuto, con Mateo Retegui che preme per una maglia da titolare. Sotto la dirigenza di Enrico Befani, dal 1951 al 1961 la società toscana vinse il suo primo scudetto, una Coppa delle Coppe e una Coppa Italia, mentre Nello Baglini fu presidente della Fiorentina dal 1965 al 1971, anni nei quali venne conquistato il secondo scudetto, una Coppa Italia e una Mitropa Cup. A una regia sublime ha aggiunto nell’ultimo anno anche la capacità di diventare decisivo con gol (ben 8 nello scorso campionato) e assist.
Nonostante il filotto impressionante di vittorie, al termine del campionato 1988-89 Beenhakker fu sostituito da John Toshack. Al suo fianco, nella nostra ipotetica difesa a quattro, spazio proprio a chi gli ha lasciato il posto in riva al Reno: Abdou Dialloinfatti, nonostante la cifra astronomica spesa dal Dortmund per acquistarlo, è di poche settimane più giovane del suo possibile erede, e si candida a diventare il leader della nuova difesa della squadra in mano a Lucien Favre. Arriva invece senza tanti proclami Fredrik Jensen, trequartista finlandese acquistato dall’Augsburg, che lo ha rivelato dal Twente per una cifra vicina ai tre milioni di euro. In Europa, assieme alla Fiorentina, solo altri quattordici club hanno disputato una finale in tutte le tre storiche e principali competizioni UEFA per club: Ajax, Amburgo, Arsenal, Atlético Madrid, Bayern Monaco, Borussia Dortmund, Juventus, Liverpool, Manchester Utd, Real Madrid, Valencia, Porto, Chelsea e Tottenham. Curioso come alzare la Coppa di Germania sia stato l’ultimo atto della sua triennale esperienza con le aquile, ma in mancanza di un accordo il suo addio era ormai cosa certa da mesi; il nativo di Bratislava è stato uno dei migliori numeri uno della stagione conclusa, e l’Europa League, solo assaggiata quando vestiva la maglia del Bröndby, potrà essere lo stimolo in più per raggiungere la definitiva maturazione, per un ragazzo che a quasi trent’anni è riuscito finalmente ad imporsi nel calcio che conta.
Il ventenne scandinavo è alla sua prima esperienza importante,ma già quest’anno, seppur nella disastrosa stagione della sua squadra, ha dimostrato di avere talento e qualità, doti che negli ultimi anni sono un po’ mancate dalle parti di Augusta, dove il pubblico si è abituato più al sacrificio che allo spettacolo. Moussa Niakhatéha compiuto da poco 22 anni, è alto 1.90m ed è un roccioso mancino di origine maliana, e vanta già oltre 100 presenze tra i professionisti in Francia; quest’anno, nella sua prima stagione in Ligue 1, ha saltato appena 315 minuti in tutta la stagione, e per quanto la retrocessione del Metz sia arrivata già ad inizio primavera, è stato sicuramente tra i pochi a salvarsi, conquistandosi così gli occhi degli addetti ai lavori, tanto da convincere il Mainz a puntare fortemente su di lui. Il ventenne francese, già in pianta stabile nelle nazionali minori, è stato acquistato per una cifra monstre, oltre 15 milioni di euro, giusto per dare un’idea di quanto si punti su di lui nel nuovo, e breve, corso targato Rangnick; per lui dopotutto a parlare sono i numeri: 95 presenze tra i professionisti, con l’esordio in Ligue 2 a diciassette anni e pochi giorni.
Per l’ex Midtjylland Eberl ha messo sul piatto oltre 4 milioni di euro, esborso considerevole se si pensa che Poulsen, seppur giovanissimo, ha messo assieme nella scorsa stagione appena 8 gettoni nella Superliga, non certo uno dei top campionati. Tedesco di passaporto turco, il mediano classe 97 ha messo insieme nel passato campionato 25 gettoni e 2 reti, perdendo alcune gare per infortunio; schierabile anche qualche metro più avanti, è stato scelto da Tedesco come rimpiazzo di Goretzka, partito in direzione Monaco di Baviera; 11 milioni di euro il costo del cartellino, una cifra alta ma non eccessiva per uno dei talenti più promettenti di Germania, possibile new entry nella nazionale post disastro russo. La Bundesliga è per eccellenza il campionato dove i giovani trovano più spazio, sono valorizzati ed hanno la possibilità di emergere ad alti livelli, cosa che in altri campionati ancora non avviene; molti dei migliori talenti mondiali sono nati in Germania o comunque in Germania sono emersi, aiutati da un calcio, e da una filosofia, che li mette sempre al primo posto. Sull’altra fascia, preceduto da voci che da mesi erano sulla bocca di tutti gli addetti ai lavori, Paulinho, acquisto bomba del Bayer Leverkusen; in realtà l’operazione risale a fine aprile, ma solo dal primo luglio il brasiliano è a tutti gli effetti un giocatore del Bayer.
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