Come posso restringere una maglia da calcio? Anche Sandro Mazzola ha quasi sempre indossato la maglia numero 8, ma non era propriamente una mezzala destra. Giocatori come Sandro Tonali stanno dimostrando qualità eccezionali che potrebbero trasformarli nei futuri protagonisti delle loro squadre grazie alla loro versatilità ed intelligenza calcistica. Che tipo di lavoro ha impostato nei primi giorni? Primi sponsor di Lezzerini (titolare nel febbraio scorso al Penzo nel successo per 3-1 firmato da Litteri, Domizzi e Zigoni) sono il ds Angeloni e il ceo Andrea Rogg che l’avevano visto emergere alla Fiorentina, quando il tecnico portoghese Paulo Sousa aveva fatto esordire in Serie A e in Europa League quel talento di 194 centimetri che ai tempi degli Allievi in viola era stato protagonista del docu-reality sul calcio Giovani Speranze. Per ora in ritiro a Bedollo ci sono anche i 31enni Davide Facchin e Danilo Russo, tutto da verificare dunque se almeno uno dei due accetterà o potrà rimanere con un ruolo di chioccia per i più giovani colleghi.

Ore 13.00 – (Gazzettino, edizione di Venezia) Il Venezia ha in pugno Lezzerini, a Bedollo sale il presidente Joe Tacopina per dare l’ok all’affondo decisivo per acquistare il portiere dell’Avellino. Ore 12.30 – (Corriere del Veneto, edizione di Venezia) Vecchi, quali sono le caratteristiche migliori del gruppo che ha trovato a Venezia? «La nostra idea è quella di costruire un gruppo che sappia portare dalla propria parte la tifoseria – sottolinea Colella – non sarà facile perché c’è molto da lavorare ma abbiamo la fortuna di non partire da zero, perché la base di Bassano rappresenta un buon punto di partenza. La piazza ha grande tradizione e c’è una tifoseria che merita molto più rispetto al recente passato». Qualche giocatore lo abbiamo già preso e, per quello che vedo in questo momento, sono molto contento di quanto è stato fatto». In ogni momento, un calciatore può decidere se avanzare portando palla, se effettuare un passaggio verso un compagno o se tentare un tiro.

Solerio con il Vicenza ha firmato con un contratto di due anni e potrebbe non essere l’unico calciatore in arrivo da Avellino. Sulle maglie era nuovamente cucito lo scudetto tricolore sovrastato dalla scritta ITALIA, il tutto bordato in oro come lo stemma introdotto negli anni cinquanta, a cui vennero talvolta aggiunte, esternamente e al di sopra dell’insieme, le tre stelle dei mondiali vinti (in altri casi invece le stelle furono posizionate lontano dallo stemma, sulla manica destra). I tifosi ironizzarono con frasi tipo “Sta nevicando” o ancora “Quanta forfora sulle spalle”. Per la fumata bianca bisognerà attendere ancora qualche giorno, ma che il classe ’95 Luca Lezzerini sia il vero obiettivo tra i pali è appurato. Il suo ingaggio di fatto rappresentò il vero “colpo” del Cosenza neo-promosso in serie B. Sotto le direttive di Demaria venne allestita una squadra valida e competitiva per il traguardo della salvezza, in cui erano solo quattro i reduci dell’annata precedente, ma nel girone d’andata la compagine calabrese incontrò varie difficoltà, per poi risollevarsi nel girone di ritorno e conseguire il traguardo prefissato, in virtù dell’undicesimo posto in graduatoria. Sull’onda dell’entusiasmo prodotto da questa bella esperienza, si decise nell’autunno seguente di trasformare tale esperienza in un vero e proprio progetto di inclusione sportiva, con il sostegno del Gruppo Asperger Lazio onlus, della cooperativa Giuliaparla onlus e della cooperativa Garibaldi.

Esistono amori che non siano egoismo, che non vogliano ridurre l’uomo o la donna al proprio comodo? Lezzerini ha iniziato la preparazione con un club irpino che, momentaneamente escluso (come Bari e Cesena) dalla B per problemi legati alla fideiussione, maglie da calcio vintage ha già stravolto il proprio parco portieri prelevando dall’Inter il 97 Di Gregorio già allenato e accostato al tecnico veneziano Stefano Vecchi. «Nello scorso campionato proprio il pareggio nella partita di Vicenza ci ha fatto perdere posizioni importanti in chiave playoff e poi è andata come tutti sapete – ha detto Colella – quella che ho visto quel giorno era una buona squadra ma il Vicenza del prossimo campionato deve essere diverso rispetto a quello degli ultimi anni. E poi la Roma nel calcio. Dall’adrenalina che sale nel pre-partita agli scoppi di euforia per il goal decisivo, tifare la propria squadra del cuore regala sempre emozioni grandiose. Io ringrazio Dio per la carriera che ho fatto, fino a 15 anni non sembrava di aver grandi doti, avrei firmato per fare la carriera di mio padre in Serie C. Io ho fatto il mio lavoro in una squadra che amo tantissimo e con avversari stupendi.

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