Tra tutti gli sport, il calcio è sicuramente uno dei più popolari e seguiti a livello mondiale. In grossa parte però se ricordiamo Francia 98 come il Mondiale più bello è anche perché si sono segnati tanti, tantissimi gol: 171, più di ogni altro campionato del mondo fino a quel momento. Pubblichiamo la seconda e ultima parte della lunga intervista a Giorgio Carrera. Storia che parte da lontano quella di Rafael, che anche questa stagione si sta prendendo le sue soddisfazioni. E di preciso raccontò una domenica di nebbia trascorsa assieme allo stadio Meazza, per assistere a una partita senza storia disputata appunto tra Inter e Genoa. Facile intuire perché se nell’Athletic Club a vincere le elezioni del 2011 è stato l’ex giocatore Jose Urrutia (quarto ex giocatore della storia a riuscirci) e nel Real Madrid da anni Florentino Pérez (uno degli uomini più ricchi di Spagna) è di fatto il candidato unico. La maglia del Real Madrid away è rosa con i loghi, le adidas Emirates Fly Better 3-Stripes in blu navy. La presentazione ufficiale della maglia è quindi avvenuta via web e stasera a Roma, contrariamente alle voci circolate in questi gironi nella capitale, non è mai stata prevista una presentazione ufficiale con la squadra giallorossa al completo.

“Un po’ entrambe. Ho iniziato come attaccante, nel Nacional, una piccola squadra di San Paolo. Precario del posto da titolare, terza maglia lazio 2025 il para-rigori di San Paolo ha portato 12 dei 20 punti ai rossoblù. Penso che il Brasile sia a posto per i prossimi 10 anni”. All’inizio era difficile perché non conoscevo bene l’italiano: per un portiere comunicare è fondamentale”. Stasera era un’occasione al di là della classifica, dei punti di distacco e dei torfei in palio per poter rivendicare che alla fine stagione bella o stagione brutta di base eravamo l’Inter. “Ti sembrerà una risposta scontata ma voglio condividere i meriti di quei 12 punti con i miei compagni” – attacca Rafael con un sorriso – “Quando si fanno punti significa che ognuno ha fatto il suo dovere: io sono parte della squadra, ho fatto solo il mio”. Quali gare importanti sono previste prossimamente, a parte la Dolomiti Superbike? A 18 anni il passaggio nel Santos di Pelè e Neymar, maglie calcio scudetto al primo colpo: “Era un periodo difficile a livello economico e la società decise di portare gran parte della Primavera in squadra: fui promosso anche io. E’ stato un modello per tutti i portieri della mia generazione, il primo a imporsi anche in Europa.

E’ arrivato in Europa giovanissimo, si è rilanciato nel Benfica e adesso è uno dei migliori portieri del mondo. I migliori prosecco, vini e birre artigianali d’Italia. Stabilisce di più, che quell’azione che deve essere eseguita da una mano, al piede opposto s’aspetti di darli principio, e all’altro il termine; quindi è che ogni azione richiede una specifica, e propria situazione dei piedi, prima che possa esser messa in opera, come pure si è veduto sopra. Qualcuna mi ha soddisfatto di più, altre meno. La sfida però è intensa e combattuta e, al 21° del primo tempo il Villarreal batte un calcio d’angolo dalla sinistra con Ibagaza. «Tagliato dalla sbarra di rosso, caricata in capo di una stella d’oro a cinque punte, raggiante solo inferiormente: nel primo, d’argento, alla montagna di verde; nel secondo, pure d’argento, al maglio in palo, al piccone in banda, al badile in sbarra dal cui manico pende una lampada da minatore, e al rastrello in fascia, i pezzi al naturale, incrociati e legati di rosso. Come cambia spazialmente questa forma rispetto al riferimento, in reazione ad una corsa senza palla di un offendente, dà la misura del danno creato dalla corsa stessa.

Nel senso che mi acciaccava i piedi, mi dava i pizzichi, anche se la palla stava lontana, a cinquanta metri, lui di dietro bum, mi dava una botta. Quindi palla al centro. “Gli attaccanti forti. Nel mio primo anno in serie A Carlos Tevez, senza dubbio. “In tutto, dal primo giorno, quando ho cercato di studiare da subito la tecnica dei portieri italiani, la migliore del mondo. “In settimana ci lavoriamo tantissimo con David Dei, che ci tiene a questo aspetto. Se spendi 30 minuti alla settimana per impostare la formazione e aggiornare i piani di allenamento per la tua squadra potrai essere competitivo nei tornei principali – ovviamente se prenderai decisioni intelligenti. Mi chiese se volevo ripartire dal San Bento, una squadra di San Paolo, e da lì mi sono rimesso in gioco, mi sono rilanciato nel calcio”. Vinsi subito con la mia squadra del cuore”. “A vent’anni vinsi lo scudetto con il Santos, l’anno dopo mi ritrovai senza squadra”. E’ il portiere più forte di tutti i tempi, un’icona mondiale”. Da quel momento lì mi sono innamorato del ruolo e scelsi di fare il portiere anche nel calcio a 11, sempre nel Nacional”. Con la Roma sta dimostrando di essere un grande portiere e credo che il selezionatore Tite abbia una preferenza per lui.