Prima degli anni Duemila, sito dove comprare maglie da calcio venivano proposte nuove idee di calcio e i fuoriclasse erano numerosi. Basta ricordare il deludente girone dell’Italia nel 1982 in Spagna prima dell’esplosione degli azzurri nella fase ad eliminazione. Senza contare la grande Ungheria degli anni Cinquanta (32 partite senza perderne una), il Brasile di Didì, Vavà, Pelè (1958) e la magica Olanda del 1974, l’Italia del 1978 di Bearzot è stata una nazionale spettacolare in Argentina. L’impianto fu abbandonato nel 1966 dopo la disputa di 582 partite ufficiali. Successe a Pelè nel 1966 in Inghilterra. 474 cp. atteso che la contraffazione presuppone la riproduzione integrale, in tutta la sua configurazione emblematica e denominativa, di un marchio e di un segno distintivo, emergendo, invece, nel caso concreto la palese difformità tra i marchietti impressi sulle maglie di calcio sequestrate e i simboli originali oggetto di tutela. Squadre nazionali che rappresentano i paesi in competizioni internazionali indossano, in generale, i loro colori patri, solitamente basati sulle tinte delle rispettive bandiere nazionali.

Ora il presente si chiama Carpaneto, con le buonissime impressioni individuali e di squadra nel debutto nel triangolare di Fiorenzuola, vinto contro i padroni di casa (serie D) e il Pro Piacenza (Lega Pro), squadre di categorie superiori. Adesso con 32 squadre in campo, come stabilito nel 1998, ai Mondiali vanno tutti. C’erano “belle partite” ai Mondiali. È opinione generale che non ci siano più “belle partite” ai Mondiali. Le rassegne mondiali erano un divertimento per gli occhi. Avevo le lacrime agli occhi ed è impossibile descrivere tutte le emozioni che ho provato in quel momento. Piedi buoni, ma anche visione di gioco e attenzione agli equilibri collettivi, uniti a un carisma (frutto anche delle esperienze in categorie superiori) che lo rendono un giocatore-chiave. C’erano autentiche nazionali-regine. Il gioco veniva prima di tutto anche se gli atteggiamenti delle nazionali minori sono stati sempre e naturalmente votati a “distruggere” per cavarsela contro gli avversari superiori. Sabato scorso sono bastati pochi minuti nel triangolare di Fiorenzuola per capire quanto la sua presenza in mezzo al campo sia importante per la squadra. Per gli assi è vita dura ai Mondiali. Un solo giocatore, il più grande, Maradona, se n’è infischiato ai Mondiali delle trappole difensive sconvolgendo l’intera difesa della nazionale inglese e poi di quella belga per andare trionfalmente in gol.

La maglia della Spagna ce l’hai; ora mancano solo un paio di pantaloncini per avere un kit completo da vero tifoso della Roja. Divisa essenziale e caratterizzata dall’iconico sponsor Buitoni: di fatto è l’emblema assoluto della maglia del Napoli. BAYERN MONACO (seconda maglia) – ufficiale – La divisa da trasferta è principalmente nera ed è stata progettata per onorare la statua “Bavaria”, che è la patrona dello stato bavarese. Dopo aver fermato la serie negativa con il pareggio 0-0 contro il Genoa, i galletti alternano sconfitte a risultati positivi, come il pareggio 1-1 a San Siro contro il Milan capolista (poi campione d’Italia) e la vittoria 2-1 in casa della bestia nera Parma, la prima in Serie A contro i ducali (con lo stadio Tardini espugnato dai biancorossi dopo 37 anni). Il disegno dello stemma cittadino ha alimentato la leggenda (attribuita a Luigi Tasselli, monaco di Casarano), che la città abbia avuto origine da tre masserie, denominate San Basilio, Sant’Egidio e San Vito che, unite insieme come le maglie di una catena, avrebbero formato il primo nucleo abitato.

Le sue fantastiche galoppate del 1986 allo Stadio Azteca di Città del Messico con centomila spettatori. Sarà peggio con le 48 nazionali previste per la fase finale del 2026 spezzettata fra Canada, Messico e Stati Uniti. Potrebbe andargli male. All’ultimo Mondiale in Brasile uscì dal campo in barella e in lacrime con una costola fratturata, aggredito in Brasile-Colombia, quarti di finale a Fortaleza, da Camilo Zuniga, che allora giocava nel Napoli. Saltò una partita, ma quando tornò in campo contro il Portogallo fu nuovamente malmenato e il difensore Morais chiuse i conti azzoppandolo a mezz’ora dalla fine. Gli orli delle maniche a righe orizzontali bianche e blu omaggiano i colori del Queen’s Park, il club a cui appartenevano tutti gli 11 titolari scesi in campo nella storica Scozia-Inghilterra 0-0, 30 novembre 1872, la prima partita della nazionale scozzese, ma anche la prima sfida internazionale della storia del calcio. Nazionale ospitante del campionato del mondo 2002 insieme alla Corea del Sud e ammesso, pertanto, d’ufficio alla competizione, il Giappone riesce per la prima volta a qualificarsi alla fase a eliminazione diretta del torneo: agli ottavi di finale esce contro la Turchia, che arriverà poi terza.