Bell’abbraccio tra Baroni e Conte, poco prima del calcio d’inizio. È un’interpretazione, forse, poco lusinghiera. Questa si deve chiamare con il suo nome: se non lo si vuole chiamare omicidio, lo si deve chiamare eutanasia, perché, forse, anche tra i colleghi, sfugge la differenza tra l’accanimento terapeutico e le cure primarie e non differibili. Penso che la Lega non si accontenti di questa affermazione; la diminuzione delle tasse – lo so che è banale dirlo e ricordarlo – si può realizzare, al di là del problema serio del federalismo, se si proseguisse nell’azione intrapresa, anche questa, sicuramente, impopolare, dal Governo Prodi, di lotta all’evasione, perché, se tutti pagassero equamente le tasse, tutti potrebbero pagare di meno rispetto a una quota di sommerso che è stata citata prima dal collega Narducci. Lei afferma, signor Ministro – cioè Padoa Schioppa – che abbiamo un problema di calendario. Ebbene, signor Presidente, noi vogliamo lasciarci alle spalle una concezione del diritto del lavoro che vorrebbe costringere tutte le aziende a sottoporsi a vincoli e a procedure inutilmente pensate per colpire i casi limite. MASSIMO POLLEDRI. Signor Presidente, ho sentito dall’amico Giachetti la definizione di fanatico: fanatico è una persona convinta delle proprie idee e che procede senza curarsi molto di quello che succede attorno.

LUCIA CODURELLI. Signor Presidente, in merito a quanto è stato ancora affermato in Parlamento sulla vicenda Eluana, vorrei aggiungere poche parole, chiedendo rispetto, rispetto, rispetto per la famiglia. Devo, però, farle osservare che egli è stato ricordato in quest’Aula, credo il giorno stesso della morte. Pertanto, mi permetto per un attimo, solo a fine seduta, di ricordarlo – dato che ancora non era stato fatto – da amico personale che lo ha commemorato e che ne ha condiviso anche le ultime parole, perché credo che sia doveroso, da parte di quest’Aula, anche solo per un attimo, ricordarlo. GIORGIO JANNONE. Signor Presidente, intervengo a fine seduta, ovviamente spogliandomi del ruolo di relatore, solo perché vorrei ricordare in quest’Aula che pochi giorni fa è scomparso a Milano un personaggio televisivo che si chiama Gianfranco Funari, il quale ha dedicato buona parte della sua carriera alla vita politica italiana. GIANCARLO LEHNER. Signor Presidente, sarò molto sobrio. ROBERTO GIACHETTI. Signor Presidente, non sarei intervenuto, come non sono intervenuto nello «pseudo-dibattito» che si è aperto anche l’altro giorno riguardo al caso della Englaro, tuttavia intervengo perché vorrei semplicemente lasciare agli atti la mia opinione personale.

Ricordo che il collega Giachetti, altrettanto convintamente, ha sostenuto parecchi digiuni, forse per cause meno nobili di quella di Eluana, giustamente ricordata oggi, ma frutto già di una meditazione da parte di questo Parlamento, signor Presidente, che la vede sicuramente condividere una serie di principi. In questo caso si sta parlando di eutanasia; personalmente, parteciperò alla manifestazione di oggi, non pensando di fare pubblicità a questa o quella parte, ma pensando di compiere il mio dovere di parlamentare eletto dal popolo italiano (Applausi dei deputati del gruppo Lega Nord Padania e di deputati del gruppo Popolo della Libertà). Credo che dopo sedici lunghi anni, in cui la colpa grossa semmai è della politica, oggi abbiamo bisogno di rispettare la scelta, e semmai di porci delle domande da parte del Parlamento e delle istituzioni che non hanno fatto tutto quanto era nel loro dovere. «Questa tappa del nostro viaggio da Napoli verso il mondo trae ispirazione dallo storico gemellaggio, sancito nel 1960, tra Napoli e la città giapponese di Kagoshima, simbolo di affinità tra due realtà portuali che, seppur lontane, condividono caratteristiche uniche, dai rispettivi golfi fino ai vulcani che ne dominano il paesaggio: il Vesuvio per Napoli e il Sakurajima per Kagoshima» si legge dal comunicato sui canali ufficiali.

36Parlamento per la sua funzione e non per fare propaganda a manifestazioni che, ovviamente, ognuno è libero di fare e che il direttore de Il Foglio fa benissimo ad organizzare, avendo anche magari un po’ di rispetto per quello che è il dramma che sta vivendo, da anni e non soltanto da ieri, la famiglia della Englaro. Credo che, grazie ai suoi programmi, condotti con uno spirito ed uno stile certamente particolare, siano state affrontate, appunto con uno spirito ed un approccio diverso, le principali problematiche politiche del Paese. PRESIDENTE. Onorevole Evangelisti, riferirò le sue scuse al Presidente Fini, credo tuttavia che in quest’Aula sia sempre stata garantita con equilibrio sia la libertà di parola per tutti, sia il rispetto reciproco che le forze politiche si devono. A cosa serve parlare di sicurezza se con il decreto fiscale si vanno a togliere i fondi alle forze dell’ordine? Ridiscutere i fondi per il Mezzogiorno è chiaramente un’intimidazione politica, che serve alla Lega e all’ala nordista del Governo per addolcire i parlamentari del sud.

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