2012) Il 62,7% dei tifosi “disgustato” e l’atteggiamento cambierà per il 545 degli intervistati: per il 51,5% dopo lo scandalo e gli arresti di Cremona è negativo il giudizio sui valori del calcio. Sempre corretti, disponibili verso i compagni e i componenti dello staff, sensibili nei confronti di chi stava loro attorno, Davide e Piermario erano e sempre saranno un esempio per i più piccoli ai quali, attraverso le loro storie, avrebbero sicuramente voluto far capire che lo sport comporta anche dei sacrifici, che bisogna essere uomini prima di calciatori e che alla base di tutto vige sempre il rispetto delle regole e degli avversari. Il caso vuole che nel mentre di tutto ciò ho l’occasione di godermi, dopo tanto tempo, una bella visita guidata in Santa Maria delle Grazie. Ma se vediamo nel dettaglio la parte del leone la fa solo un brand: adidas con il 37%. In Francia è lo sponsor tecnico più presente (compreso il pallone ufficiale Beu Jeau e le divise arbitrali) e, se guardiamo l’albo d’oro, è lo sponsor tecnico di tutte le nazionali vincitrici dal 1972 in poi. Sarei tentato di sprecare righe sulle nostre nuove maglie ma, vi confesso, son un po’ stufo di questi sacchetti ipertraspiranti da stock brandizzati dal solo stemma.
La vita ci ha privato troppo presto di due persone squisite, un venticinquenne che giocava con il numero 25 sulle spalle ed un trentunenne che giocava con il numero 13, due bergamaschi che hanno unito l’Italia e che meritano di riposare in pace nel ricordo di chi gli ha voluto bene. Dopo aver conosciuto diversi atleti un giorno mi trovavo a Zingonia per assistere ad un allenamento dell’Atalanta e al termine vidi un ragazzo come tanti uscire con la borsa sulle spalle: era Piermario Morosini, che allora giocava nelle giovanili e che subito mise in luce una delle sue qualità principali, la disponibilità. In qualità di Presidente del Settore Giovanile sono molto attento alle dinamiche che avvicinano i nostri ragazzi al mondo del calcio, e ringrazio il Comune di Bari per aver sposato questo progetto dalle nobili finalità concedendo una delle sale più belle della città. Le origini, Milano e la sua storia, la palude bonificata dai cistercensi, la terra delle bisce d’acqua. Il tutto nasce dall’alienazione che mi provocano le maglie dell’Inter da qualche anno: scariche, industriali, replicanti, senza personalità, senza storia, solo mere varianti catalogo che scandiscono le stagioni.
Esattamente come è toccato a me da bambino, dovranno aprire un baule, trovare maglie che raccontino una storia, raccontino una famiglia, raccontino un ideale. Su questa mia idea di maglia mi ero confortato più volte con chi le maglie le crea nella realtà, prima di ritirami a pensare. Grazie a chi oggi posso indossare le mia maglia? Da tre anni a questa parte il movimento si è diffuso molto grazie alla continua formazione professionale: è già stato fatto un corso per allenatori un mese fa (aprile, ndr) e a breve si andrà tutti a Coverciano. Pantaloncini bianchi con le tre strisce adidas in grigio, calzettoni neri con righine grigie sul risvolto. Non vi nascondo che in meno di 2 orette la maglia viene su da sola, le scelte stilistiche sono inevitabili, l’eleganza del 1908-10, strisce strette da camicia senza esagerare, colletto con strisce, 4 bottoni come nel 1912. Ok ora la maglia esiste, ma solo in grafica. Dandomi questa risposta mi è tornato in mente davvero il baule dove trovai della maglie cucite, solo strisce ed elastico. In parallelo a tutto ciò scartabello tutti libri che riesco a reperire con foto di maglie con il simbolo del Biscione faticando non poco.
La maglia è un percorso, una catarsi, una viaggio per Namek del tutto personale, ognuno di noi è una maglia e ognuno di noi se la può creare. Oggi, come ogni anno, per me è un giorno triste ma al tempo stesso sono orgoglioso di aver incontrato sulla mia strada due giocatori come Piermario Morosini e Davide Astori che mi hanno trasmesso dei valori sportivi ed umani che nemmeno questo passare inesorabile del tempo potrà mai cancellare. Cosa non potrà mai cambiare? Nel caso vada male, io so cosa mettere. Cosa rende uniche una striscia nera affiancata ad una azzurra? Primo campionato europeo per l’Albania e prime tre partite nella fase finale di Euro 2016. Giocate con ben tre maglie diverse: quella rossa (contro la Svizzera), quella bianca (contro la Francia) e anche quella nera (contro la Romania). Non più di tre. Dal 14 aprile di ormai sei anni fa ad oggi, passando per una maledetta notte di domenica 4 marzo il tempo trascorre velocemente e rischia di portare via con sè anche il ricordo di ciò che è stato. Salterà il match di domenica prossima contro l’Ancona. “Abbiamo giocato un ottimo match nel clima di festa dell’ultima giornata – hanno commentato i mister Davide Gaverini e Davide Stoppa -.
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