14 gennaio 1945 venne disputata allo Stadio Comunale, nuova denominazione del “Berta”, un’amichevole contro il Santa Croce sull’Arno, vinta per 4-2, con l’utilizzo anche giocatori che non facevano parte della rosa viola. L’unica vittoria degna di nota fu quella contro l’Inter per 4-2 al Comunale, che si contrappose alla sconfitta per 2-5 contro la Juventus a Torino. Il 18 aprile 2018 decide con un gol la semifinale di Coppa di Germania vinta in casa dello Schalke 04 e il 19 maggio alza al cielo il trofeo in virtù della vittoria per 3-1 nella finale contro il Bayern Monaco. Segna il suo primo gol in maglia gigliata il 28 ottobre, nella sfida di Coppa Italia contro il Padova. “Questa stagione abbiamo dato alla curva del Real Madrid una maglia lussuosa nella sua semplicità. L’urna di Nyon mette di fronte il Real Madrid e il Napoli, classificatosi al primo posto nel girone B. Il confronto con la compagine partenopea è a senso unico: sia all’andata in Spagna che al ritorno al San Paolo il Real liquida il Napoli con un doppio 3-1 e approda ai quarti, dove affronta in una sorta di finale anticipata il Bayern Monaco, guidato in panchina dal grande ex Carlo Ancelotti, l’allenatore che nel 2014 vinse con i blancos la décima.

Grazie anche ai nuovi arrivi, la stagione fu positiva, con un buon inizio di campionato, anche se i viola furono meno brillanti nel girone di ritorno, caratterizzato da cinque sconfitte consecutive alla fine del torneo, classificandosi così al settimo posto, in virtù soprattutto dei risultati casalinghi. Chiappella conclusero la Serie A al quarto posto, nonostante alcune pesanti sconfitte come il 2-6 subito a Milano dall’Inter campione d’Italia. In campionato, la Fiorentina non riuscì a ripetere i risultati degli anni precedenti, ottenendo numerosi pareggi, con le vittorie su Milan e Juventus che si contrapposero a sconfitte con squadre di medio-bassa classifica, e si piazzò al settimo posto, seconda maglia real madrid 2024 nonostante la miglior difesa del torneo; il capitano Miguel Montuori si infortunò agli occhi e fu poi costretto al ritiro. Con buone prestazioni in casa e pessime in trasferta, segnando spesso ma subendo viceversa molte reti, i viola conclusero il campionato al sesto posto, a pari merito con Bologna e Milan.

Nella ritrovata Coppa Italia, i viola conquistarono 8 vittorie consecutive tra girone eliminatorio e scontri diretti, battendo ai quarti il Padova e in semifinale in Bologna, venendo sconfitti nella finale del 24 settembre 1958 dalla Lazio per 0-1, con rete dell’ex viola Maurilio Prini. Nella Coppa Italia 1959-1960 la Fiorentina arrivò in finale, dopo aver superato il Como agli ottavi, l’Inter ai quarti e il Torino in semifinale, venendo sconfitta nell’incontro del 18 settembre 1960 dalla Juventus per 2-3, con autorete decisiva di Dante Micheli nei tempi supplementari, dopo le reti di Miguel Montuori e Dino Da Costa per i viola e la doppietta di John Charles per i bianconeri nei 90 minuti. 6 maggio 1956, con cinque giornate d’anticipo, la Fiorentina vinse il suo primo scudetto con 12 punti di vantaggio dai rossoneri secondi classificati, con 59 reti fatte e 20 subite, stabilendo numerosi record per il campionato italiano.

Nella finale del 30 maggio 1957, che si tenne allo stadio Santiago Bernabéu davanti a 124 000 persone, la Fiorentina trovò i campioni in carica del Real Madrid; la squadra viola resse sullo 0-0 sino a venti minuti dalla fine, poi un rigore molto discusso venne realizzato da Alfredo Di Stéfano, prima dello 0-2 finale di Francisco Gento. All’ultimo turno, il 10 maggio 1962 a Glasgow i viola incontrarono l’Atlético Madrid pareggiando per 1-1 con reti di Kurt Hamrin e Joaquín Peiró; nella ripetizione della finale che si tenne a Stoccarda il 5 settembre, gli spagnoli batterono i gigliati per 3-0, con reti di Miguel Jones, Jorge Mendonça e Joaquín Peiró. Prima dell’inizio della stagione 1958-1959, Fulvio Bernardini e Julinho lasciarono la squadra; la panchina viola venne affidata a Lajos Czeizler mentre tra i volti nuovi ci furono Kurt Hamrin, Gianfranco Petris e Enrico Albertosi. Il campionato 1947-1948 fu il più lungo della storia a causa del ripescaggio della Triestina, con la Fiorentina, guidata dal presidente Ardelio Allori, che affidò la panchina a Luigi Ferrero e acquistò calciatori come Alberto Galassi, miglior marcatore stagionale con 15 reti. Nel girone di ritorno, a causa degli infortuni e di un generico calo delle prestazioni, i gigliati non furono in grado di recuperare la squadra milanese, che vinse entrambi gli scontri diretti e conquistò lo scudetto con tre giornate di anticipo; i viola si classificarono al secondo posto davanti alla Lazio, a 6 punti dal Milan.

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