Nel 1927, cinque anni dopo l’avvento del regime fascista del 1922, si ebbero dei cambiamenti sostanziali alla casacca. Come stemma, nel 1945 tornò sulle maglie quello di Casa Savoia, ma senza il fascio littorio causa la caduta del regime fascista e, nel 1946, con la nascita della Repubblica Italiana, vennero indossate casacche senza alcun simbolo, per finire al 1947, quando venne scelto di apporre uno scudetto tricolore sulle divise. L’oro invece, presente nel giromanica e in un dettaglio sulla manica destra con un’applicazione in silicone, richiama il filo dorato del bisso, prezioso filato ottenuto dalla pinna nobilis, storicamente utilizzato per la realizzazione di ricami dell’artigianato sardo. Pertanto, venne indossata durante i due campionati mondiali del 1934 e 1938, e durante il torneo olimpico di calcio del 1936, tutti e tre vinti dalla nazionale italiana; nel campionato del mondo 1934, disputato in Italia, venne utilizzata in tutti e cinque gli incontri disputati (contro gli Stati Uniti, nella doppia sfida con la Spagna, contro l’Austria e in finale a Roma con la Cecoslovacchia); al campionato del mondo 1938, svolto in Francia, venne indossata in tre occasioni su quattro incontri giocati (contro Norvegia, Brasile e nella finale di Parigi contro l’Ungheria); ai Giochi Olimpici di Berlino 1936, in tre gare su quattro (contro Stati Uniti, Norvegia e in finale per l’oro contro l’Austria).
Per la prima volta nella sua storia il Cagliari ha una maglia per i giocatori di movimento di colore nero, alla quale si aggiungono dettagli dorati. Barcellona-Bayern 2-8, sconfitta da record nella storia blaugrana, su La Gazzetta dello Sport. Il 9 maggio i rossoneri vengono sconfitti per 4-0 dalla Juventus, stabilendo così con 9 sconfitte il record di maggior numero di finali perse nella competizione. Tre rinforzi per il Rende, dal Milan arrivano i fratelli Modic. Per celebrare la ricorrenza, la Nike elaborò una divisa più classica: la maglia presentava sette righe – tre nere e quattro azzurre – con lo scudetto tricolore disposto al centro della stessa. Nella stagione 2003-2004 la divisa si caratterizzò per una generale predominanza dell’azzurro sul nero, soprattutto nella parte inferiore della stessa, mentre non ci furono grosse novità l’anno successivo. L’anno successivo la Nike confermò le tradizionali righe verticali nerazzurre, ma aggiunse una particolare grafica a linee ondulate; inoltre, vennero proposti dei curiosi calzettoni gialli. La maglia 1999-2000, recava, su petto e schiena, in prossimità delle maniche, due strisce verticali blu scuro, il colletto era azzurro, lo scollo a “V” e i polsini erano blu scuro con due righini azzurri; calzoncini e calzettoni non differivano da quelli dell’anno precedente.
Infine, rispetto alla stagione precedente hanno salutato Gaetano Oristanio, Eldor Shomurodov e Andrea Petagna, ritornati alle rispettive basi dopo i prestiti, mentre Nahitan Nández, Simone Aresti e Marco Mancosu sono arrivati a scadenza del loro contratto: l’ex Boca Juniors dopo cinque anni in rossoblù si è trasferito in Arabia Saudita da svincolato mentre i due sardi si sono ritirati dal calcio giocato e sono entrati nello staff delle giovanili del club. Davide Nicola nel campionato precedente. La stessa divisa fu riproposta anche nel secondo incontro ufficiale. La divisa era formata da un colletto a polo, con pantaloncini bianchi e calzettoni neri con striscia orizzontale. Nel 1960 gli storici calzettoni neri con fascia azzurra lasciarono il posto a dei calzettoni azzurri con due strisce bianche, posizionate vicino al risvolto degli stessi, mantenendo la maglia azzurra a girocollo e i pantaloncini bianchi. La prima maglia, rossonera come da tradizione, vuole rievocare i fasti di un tempo e si rifà in particolar modo ai successi ottenuti negli anni 1950. Di qui il girocollo nero e la striscia rossa centrale.
L’altro dettaglio (la foto in basso destra) si trova sul retro della maglia, sul collo: sempre dall’eredità di Gratton viene ripresa la “R” stilizzata, creata all’epoca dell’introduzione del lupetto. In vero, la parte alta del petto e le spalle erano realizzate in tessuto totalmente azzurro, privo finanche di trama; sul fronte di quest’area della maglia, erano collocati, in posizione centrale, il wordmark dello sponsor tecnico e il logo del club. La trama della maglia 1994-1995 richiamava il logo del nuovo sponsor tecnico, il colletto era bianco con bordo azzurro, l’abbottonatura era identica a quella della jersey 1991-1992, i polsini o le estremità delle mezze maniche erano bianche con bordino azzurro. La maglia fu la stessa indossata al campionato d’Europa 2012, con l’aggiunta di dettagli stilistici che si trovavano nella divisa del 1982: i colori del colletto e degli orli delle maniche blu, con inserto tricolore, richiamavano quelli originali, mentre la stampa dorata presente all’interno del collo ripropose tutti i risultati delle partite disputate al mondiale di Spagna e il numero applicato sul retro aveva lo stesso font di quello utilizzato in quella edizione del torneo. La stilizzazione del sole, realizzata in silicone, è presente su entrambe le maniche. La trama della maglia presenta infatti la stilizzazione delle spighe di grano che completa la sua crescita grazie ai raggi del sole.
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