Venne mantenuta la canonica maglia azzurra a tinta unita: oltre alle versioni opaca e lucida, ne fu prodotta una terza, sempre in tessuto lucido, che, in trama, recava il logo del sponsor tecnico. Nel 1960 gli storici calzettoni neri con fascia azzurra lasciarono il posto a dei calzettoni azzurri con due strisce bianche, posizionate vicino al risvolto degli stessi, mantenendo la maglia azzurra a girocollo e i pantaloncini bianchi. Innanzitutto erano assenti i righini bianchi su fianchi e maniche, inoltre, lo scollo a “V” era realizzato in tessuto bianco, mentre il colletto era azzurro, nella parte superiore, bianco, nella parte centrale, e blu scuro, nella parte più esterna. Il 2 settembre 2008 fu un giorno storico per la divisa della nazionale: l’Italia campione del mondo in carica, era la prima selezione a potersi fregiare sulle maglie del FIFA Champions Badge, neonato stemma che la FIFA consentiva di utilizzare alla squadra vincitrice del campionato mondiale di calcio. Nelle qualificazioni al campionato del mondo 1958, torneo in cui l’Italia non fu ammessa a seguito della sconfitta di Belfast, gli Azzurri indossarono come maglia una polo con colletto e un bottone. Milano in occasione della partita contro gli ungheresi (il bianco avrebbe infatti confuso i giocatori italiani con l’ambiente circostante).

Il kit “away” per il campionato d’Europa 2004, che presentava la maglia bianca, pantaloncini azzurri e calzettoni bianchi venne utilizzato dall’Italia nel torneo continentale solamente per l’incontro con la Danimarca; fu utilizzato in una successiva gara di qualificazione a Germania 2006, contro la Moldavia, in un completo interamente bianco. La prima divisa della nazionale di calcio dell’Italia, ovvero quella “casalinga”, è tradizionalmente composta da una maglia azzurra, da pantaloncini bianchi e da calzettoni azzurri. Questa divisa, composta dalla maglia azzurra con scollo a “V”, da pantaloncini bianchi e dai calzettoni neri con striscia orizzontale azzurra, accompagnò la nazionale fino all’interruzione dell’attività nel 1943, a causa dello scoppio della seconda guerra mondiale. Completavano la divisa, i calzoncini bianchi e i calzettoni, i cui colori, però, erano variabili. I pantaloncini sono bianchi, ma negli ultimi venti anni sono stati utilizzati spesso di colore azzurro a formare una divisa a tinta unita; nel kit in uso dal 2020 vengono spesso indossati calzoncini di colore blu navy, mentre in passato sono stati usati anche di colore nero o marrone.

Davide Nicola nel campionato precedente. Seppur già al lavoro per la stagione da fine giugno, ufficialmente Nicola diventa il tecnico dei sardi solo il 5 luglio, rendendo il Cagliari l’ultimo club in ordine cronologico della Serie A ad annunciare il proprio allenatore. Dopo i 18 mesi di Claudio Ranieri, ritiratosi dal calcio proprio al termine della sua seconda avventura sulla panchina rossoblù, il Cagliari individua in Davide Nicola il suo successore, numeri maglia milan 2025 de facto prelevato dall’Empoli. Non si trattava comunque di una fascia, ma proprio di una diversa colorazione del tessuto della casacca. La prima maglia, presentata alla Rinascente di Torino il 6 agosto dal trequartista Vlašić, riproduce la trama architettonica della cupola della Mole Antonelliana su tutto il proprio tessuto, alternando diverse tonalità di granata. La trama della maglia presenta infatti la stilizzazione delle spighe di grano che completa la sua crescita grazie ai raggi del sole. A riprova dell’origine monarchica della scelta, sul lato sinistro delle neonate maglie azzurre venne cucita la croce sabauda, ovvero una croce bianca in campo rosso. In relazione a quest’ultimo aspetto, il cavallo di Nilo è sfrenato, mentre quello di Capuana è fermo; quanto agli smalti, invece, è possibile rilevare che l’arme del seggio di Nilo presenta il campo d’oro e la figura di nero, mentre, nell’arme di Capuana, il campo è d’azzurro e la figura è d’oro.

Inoltre, curiosamente, nell’ultimo dei due incontri citati con l’Austria, entrambe le squadre scesero in campo con maglie senza numeri. Dall’Empoli torna poi anche Răzvan Marin, in rossoblù fino alla retrocessione di due anni prima, ma ancora di proprietà del Cagliari e non riscattato dai toscani dopo il prestito biennale. Napoli in prestito con obbligo di riscatto. Rosa Petrazzuolo, 34 foto esclusive: Napoli ecco le maglie azzurre dal 1904 in poi! Infine, sul lato sinistro delle neonate maglie azzurre venne cucito come lo stemma la croce sabauda. Lo swoosh e lo stemma sono neri, così come i due sponsor, mentre il girocollo e i bordi delle maniche sono nerazzurri. Le tre divise sono state tutte identificate da un binomio di termini in lingua sarda, stampato su ogni retro all’altezza del colletto. Pertanto, venne indossata durante i due campionati mondiali del 1934 e 1938, e durante il torneo olimpico di calcio del 1936, tutti e tre vinti dalla nazionale italiana; nel campionato del mondo 1934, disputato in Italia, venne utilizzata in tutti e cinque gli incontri disputati (contro gli Stati Uniti, nella doppia sfida con la Spagna, contro l’Austria e in finale a Roma con la Cecoslovacchia); al campionato del mondo 1938, svolto in Francia, venne indossata in tre occasioni su quattro incontri giocati (contro Norvegia, Brasile e nella finale di Parigi contro l’Ungheria); ai Giochi Olimpici di Berlino 1936, in tre gare su quattro (contro Stati Uniti, Norvegia e in finale per l’oro contro l’Austria).

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