Take a Deep Breath 70s inspired female energy floral illustration green illustration livelyscout modern pop mother nature portrait procreate psychedelic retro vintage illustration woman Lo stesso argomento in dettaglio: Palmarès della nazionale di calcio dell’Italia. Lo stesso argomento in dettaglio: Colori e simboli della nazionale di calcio dell’Italia. Lo stesso argomento in dettaglio: Il Canto degli Italiani. «No. Che i genitori di Andriy parlano solo russo, i miei solo inglese, e i nostri amici sono italiani. I calzettoni infine sono azzurri dal 1960, poiché in precedenza erano neri con bordo azzurro. In realtà, le fonti storiche spiegano come l’azzurro sia stato scelto in onore di Casa Savoia, dinastia regnante all’epoca in Italia, in quanto rappresentava il colore del loro casato fin dal 1360: il blu Savoia, un azzurro molto intenso. Casa Savoia, dinastia allora regnante in Italia; a questo simbolo venne aggiunto, durante il ventennio di regime fascista, il fascio littorio a lato destro dello stesso. La maglia è di colore bianco dal 1911, salvo divenire nera in qualche occasione, durante il periodo fascista. Viene coadiuvato dal vicepresidente vicario della federazione e dal presidente della Lega Serie A, oltre ad avere la possibilità di istituire un organo consultivo composto da personalità del calcio italiano. Sei cresciuto nel settore giovanile dell’Empoli, per poi giocare in diverse squadre di serie C, anche in piazze calde. Anche grazie alle loro gesta in nazionale, oltre al contributo dato nel proprio club, hanno vinto il Pallone d’oro, massimo riconoscimento individuale per un calciatore, Gianni Rivera (1969), Paolo Rossi (1982), Roberto Baggio (1993), Fabio Cannavaro (2006) e l’oriundo Omar Sivori (1961). Il termine “oriundo” è diffusamente usato per indicare un calciatore di nazionalità straniera ma di origine italiana, equiparato nella normativa sportiva ai cittadini della penisola e perciò ammesso a far parte della nazionale azzurra; è stato il caso di Anfilogino Guarisi, Atilio Demaría, Luis Monti, Enrique Guaita e Raimundo Orsi campioni del mondo con l’Italia nel 1934, di Michele Andreolo campione del mondo nel 1938, di Mauro Germán Camoranesi campione del mondo nel 2006, di Jorginho, Emerson Palmieri e Rafael Tolói campioni d’Europa nel 2021, e di diversi altri calciatori a partire dagli anni 1930 fino a oggi.

La nazionale A dell’Italia ha vinto quattro edizioni del campionato mondiale di calcio (Italia 1934, Francia 1938, Spagna 1982 e Germania 2006), la massima competizione calcistica per squadre nazionali maschili, classificandosi seconda in altre due occasioni (Messico 1970 e Stati Uniti 1994); inoltre, si è classificata terza a Italia 1990 e quarta ad Argentina 1978. Per contro, non ha partecipato alla prima edizione (Uruguay 1930) e non si è qualificata a quelle di Svezia 1958, Russia 2018 e Qatar 2022; inoltre, non ha superato il primo turno del campionato del mondo in sette occasioni. Due anni dopo, al mondiale di Messico 1970, gli Azzurri avrebbero dato vita alla famosa semifinale contro la Germania Ovest, ricordata come la partita del secolo, vinta per 4-3 ai tempi supplementari; in finale sarebbero stati poi sconfitti dal Brasile di Pelé per 4-1. Dopo il negativo campionato del mondo 1974 in Germania Ovest, dove l’Italia fu esclusa al primo turno, il profondo ricambio generazionale nel frattempo portato avanti da Enzo Bearzot permise alla squadra di ben figurare al mondiale di Argentina 1978, dove espresse un bel gioco che le valse il quarto posto.

Infatti “nostra vita a che val? Il giocatore che detiene il maggior numero di presenze con la nazionale A è Gianluigi Buffon con 176 apparizioni, che vanta anche il record di incontri disputati da capitano azzurro (80 partite). Quest’ultimo, tra l’altro, è stato inserito nel 2004 nella UEFA Jubilee Awards quale miglior calciatore italiano della metà di secolo precedente, oltre a essere l’unico azzurro ad aver conseguito il titolo di campione sia d’Europa sia del mondo. 1995 – Campione d’Islanda. Prandelli fu sostituito in panchina da Antonio Conte, il quale rivitalizzò temporaneamente una nazionale in fase calante, lasciandola al termine del campionato d’Europa 2016 dopo un’eliminazione ai quarti di finale contro la Germania campione del mondo in carica, maturata solo ai rigori. Nella finale di Madrid sconfissero infine i campioni d’Europa in carica della Germania Ovest per 3-1, divenendo per la terza volta campioni del mondo. Gli Azzurri passarono nelle mani di Azeglio Vicini, il quale rinnovò a sua volta il gruppo in vista del campionato d’Europa 1988 in Germania Ovest, dove raggiunsero la semifinale poi persa contro l’Unione Sovietica. Conseguita la qualificazione alla final four della UEFA Nations League 2022-2023, gli azzurri chiusero al terzo posto la rassegna per la seconda volta consecutiva.

Nella classifica storica degli europei di calcio, invece, la nazionale italiana si colloca al terzo posto dietro a Germania e Spagna. Dal 1947 e fino al 1984 trovò posto sulle maglie un tricolore raccolto in uno scudetto con bordo dorato, di forma analoga a quello delle squadre campioni d’Italia di qualsiasi disciplina, al quale venne aggiunta nel 1952 una banda orizzontale nera, anch’essa all’interno di una ulteriore bordatura dorata e sormontante lo stesso scudo, contenente la scritta ITALIA in maiuscolo e di colore oro. Il 2 gennaio 2023 è stato presentato un nuovo scudetto sulle maglie azzurre, composto dal tricolore italiano, sormontato dalla scritta centrale FIGC e due strisce anch’esse dorate ai suoi lati, il tutto sovrastato dall’epigrafe ITALIA in azzurro; sempre in azzurro è anche il bordo dello scudetto e le quattro stelle esterne al di sopra di esso. 2 gennaio 2023, con il lancio del nuovo scudetto sulle maglie azzurre, è stata presentata anche la nuova “identità sonora”, composta dal sound logo e dal tema musicale, che vengono riprodotte su ogni mezzo di comunicazione, fisico e digitale, oltre ad accompagnare l’ingresso in campo della nazionale. Dall’inizio del decennio successivo vennero realizzate ancora divise dei portieri con i colori tradizionali argento o grigio, ma che presentavano anche altri colori in disegni centrali e/o sulle maniche.

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