Il 10 marzo il campionato si fermerà in coincidenza dell’inizio della 71a edizione della Viareggio Cup, alla quale prenderà parte anche la Rappresentiva di Serie D tra le 40 squadre allo start del prestigioso torneo internazionale di calcio giovanile in programma dall’11 al 27 marzo. Un momento storico e irripetibile che il Forlì celebra sotto la benedizione delle più alte cariche comunali e che si spera possa finalmente sbloccare il campionato dei galleti fino a qui traballante. Per i sardi un continuo peregrinare dopo gli annunciati e mai partiti lavori di rifacimento del sintentico sul proprio campo e l’odiata disputa delle partite interne a San Teodoro, centro tradizionalmente rivale in materia calcistica. Sicuramente i tifosi della Sampdoria non hanno dubbi nel definire la maglia della loro squadra la migliore al mondo, ma anche supporter di altre squadre devono convenire che la maglia blucerchiata è unica nel suo genere, una gemma nel mondo delle maglie da calcio, che identifica questi colori con il club doriano. Capogna è un attaccante centrale alto 1.85 metri e con il fiuto del gol, che nella sua carriera ha giocato nella Serie B svizzera con la maglia del Chiasso, per poi passare in Serie C2 dove ha militato nel Mezzocorona, nel Carpenedolo, nel Fondi Calcio, nel Renate, nella Pro Patria e nel Chieti.
Una maglia all’asta contro il razzismo il cui il ricavato sarà da devolvere in beneficenza: è questa la simpatica idea lanciata dall’Alezio calcio, domenica scorsa, presso il palazzetto dello sport locale, durante la prima edizione della “Giornata festa dello sport” organizzata dal Comune. “No al razzismo – Rispetto”. Il colletto è bianco in stile polo, con il logo a scacchiera bianca e rossa, accompagnato dalle date “1924-2024”. Il loro brand si basa sulla formazione dei giovani talenti e sullo stile di gioco offensivo. La musica e lo stile di Jimi Hendrix hanno cambiato letteralmente il mondo. Arrivato a 31 anni, nella piena maturità, Diego Godín è oggi, senza alcuna possibilità di smentita, uno dei migliori centrali del mondo – se non il migliore per continuità di rendimento -, in grado di interpretare al meglio i dettami e le esigenze della fase difensiva del calcio moderno, unendoli però alla grinta e all’essenzialità nelle giocate del difensore old school.
L’attaccante romano nella scorsa stagione ha collezionato 36 presenze e ben 17 reti, crea maglia calcio che si sono rivelate decisive per l’approdo dei piemontesi nel mondo del professionismo. Scritte «Neymar mercenario» e «vattene» sono apparse nei dintorni del Camp Nou. Con questi spazi nei supplementari la gara comincia a pendere leggermente verso la maggior qualità della Spagna (che reclama un rigore su Xavi al 91’: a me non sembrava tale, poi la moviola della RAI fatta da un ex-arbitro dice che invece c’era, e allora non so cosa pensare), grazie anche alla freschezza di Cesc e Navas. Nei primi 45′ gli inglesi hanno il solo torto di sprecare con la stessa immancabile puntualità con cui costruiscono palle-gol. Seguirono giornate di vento che spazzavano i versanti, e di lassú si vedevano le creste successive, gli alberelli minuti, le case, i filari, fino ai boschi lontani. Gli anni ’10 stanno volgendo al termine e questo significa una cosa sola…
La cosa che posso dire è che onoreremo la maglia per tentare di vincere, perché non possiamo nasconderci: dobbiamo riportare il Lecco dove merita». Ecco le prime parole blucelesti di Capogna: «Ho preferito tornare a Lecco perché rifiutare un’offerta da una società come questa è da folli, di piazze così ce ne sono poche in giro. Poi la molla. Perché il calcio è una malattia. Successivamente è arrivato a Lecco in Serie D e poi ha continuato la sua esperienza per due anni a Seregno e infine al Gozzano, con il quale ha vinto il girone A agli ordini dell’allenatore Marco Gaburro. Il Paradiso in fondo non è poi così lontano! Il 3-5-2 dipende dalle condizioni di Maltempi che, problemi all’adduttore, potrebbe lasciare spazio a Guddo come già accaduto a gara in corso una settimana fa. Dalle stelle alle stalle in pochi giorni: quasi fino a ieri idolo indiscusso con Leo Messi della aficion blaugrana, Neymar jr. Neymar jr ha pagato direttamente al Barcellona questo pomeriggio i 222 milioni della sua clausola rescissoria e non è più legato per contratto con il club blaugrana.
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