Le prime casacche a sfoggiare lo stemma in detta configurazione furono la terza maglia e la “Halloween Special Edition” della stagione 2023-24, che adoperavano, la prima, il logo in oro e, la seconda, il logo in argento: entrambi gli stemmi erano privi di sfondo proprio, lasciando visibili le trame e le stampe delle maglie. Per la stagione 1971-1972, infatti, fu riprodotto sulle copertine degli abbonamenti lo stemma del Regno delle Due Sicilie, privo di ornamenti esteriori e modificato in un punto dell’arme: il punto di Portogallo era stato sostituito da uno scudetto azzurro, caricato della «N» in Times New Roman. La riproduzione dell’emblema realizzata per le maglie della squadra azzurra, però, non rispecchiava il medesimo design: difatti, lo scudo era bianco (ovvero azzurro per le divise da trasferta) e su di esso campeggiava una «N» azzurra (ovvero bianca per le divise da trasferta) in maiuscolo e priva di grazie. Il concetto di intercambiabilità del colore in base allo sfondo utilizzato viene sottolineato dal club, presentando sul sito ufficiale tre varianti dello stemma: blue navy su fondo bianco, bianco su fondo azzurro e azzurro su fondo blue navy. Il nuovo emblema adottato dalla dirigenza della compagine partenopea aveva una forma circolare, molto semplice, ed era contraddistinto da una «N» maiuscola con grazie, riprodotta in oro, collocata su fondo azzurro, bordato d’oro: la sola iniziale del nome del club, ma anche della città, dunque, assurse al rango di stemma.
La forma dello stemma e la disposizione degli elementi grafici rimase la medesima, con la sola differenza dell’eliminazione della vecchia ragione sociale in favore della nuova: la scritta NAPOLI SOCCER, in stampatello maiuscolo, magliette milan fu posta al di sotto della corona e quest’ultima assunse una tonalità di blu più scura. Nello specifico, lo stemma del Naples, il cui sfondo, richiamava il template delle proprie maglie, a strisce azzurre e celesti, recava, adagiata al centro, la sigla FBC in maiuscolo, a sua volta sovrapposta da una «n» minuscola che abbracciava e si intersecava con le altre lettere; il carattere usato era ricco di grazie e finemente decorato, il colore adoperato era l’oro. Allorquando Naples e Internazionale confluirono nell’Internaples, emblema del riunificato club divenne un rombo azzurro – colore predominante delle nuove casacche – bordato di bianco; all’interno della bordura, in oro, compariva la scritta UNIONE SPORTIVA INTERNAPLES, con la «N» contenuta nel nome Internaples collocata, in posizione verticale, in corrispondenza dell’angolo basso della figura geometrica; mentre, al centro dello stemma, sempre in oro, era posizionata la sigla USI, le cui lettere erano sovrapposte ed elegantemente intrecciate tra loro.
Sul fondo azzurro dell’emblema, era collocata, in oro, la «N», che si differenziava, tuttavia, da quella napoleonica adottata negli anni precedenti, poiché era dotata di un’ulteriore grazia nell’angolo basso, simile, ma speculare e capovolta, rispetto a quella dell’angolo alto. Nel corso della stagione 1965-1966, l’emblema del club riprodotto sulle divise da gioco fu semplificato ulteriormente: la «N» azzurra, in maiuscolo e priva di grazie, fu inserita in uno stemma tondo dal fondo bianco e con un doppio bordo azzurro (più sottile) e bianco (più spesso). Tale logo fu caratterizzato dall’introduzione di alcuni elementi di novità riguardanti la corona circolare e il disco centrale: il colore della corona, infatti, passò dal bianco al blu, mentre la scritta riportata al suo interno da nera divenne bianca, inoltre, anche per quest’ultima, quale tipo di carattere fu scelto il Times New Roman, già proprio della «N»; al disco centrale azzurro, infine, fu aggiunta una bordura bianca. La prima di esse fa riferimento al mito greco della creazione di ulivo e cavallo e alla sfida che contrappose Atena e Poseidone per la concessione dell’Attica da parte di Zeus.
Poseidone uscì sconfitto dalla sfida. L’area centrale dell’emblema rimase invariata e, dunque, caratterizzata dalla classica «N» maiuscola in Times New Roman. Venne creato, quindi, il nuovo stemma ufficiale: un ovale azzurro contornato d’oro, con, al centro, un cavallo inalberato e rivoltato – riprodotto in argento o in oro, a seconda delle varianti dell’emblema – posto su un pallone da calcio d’oro e con le iniziali ACN, sempre in oro, disposte ad altezze sfalsate, rispettivamente, sulla coda, sulla testa e sotto gli zoccoli delle zampe anteriori della figura equestre. Una variante dell’emblema sostitutiva il bianco all’azzurro. La versione con corona bianca, scritta nera, disco centrale azzurro e «N» di color oro, sebbene assai diffusa, non fu mai adoperata per le divise da gioco: nel quadriennio 1985-1989, infatti, sulle maglie casalinghe compariva la versione con corona bianca, scritta nera, disco centrale azzurro e «N» bianca, oppure, quando il logo non era cucito ma stampato, una versione monocromatica in bianco sullo sfondo azzurro della casacca; sulle divise da trasferta, invece, poteva essere riprodotta – oltre alla variante con corona bianca, scritta nera, disco centrale azzurro ed «N» bianca – una versione con corona blu, scritta bianca, disco centrale azzurro e «N» blu, oppure, quando il logo non era cucito, ma stampato, una versione monocromatica in blu sullo sfondo bianco della casacca.
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