Nel brand adottato nel 2008 si cerca di richiamare sia il logo degli anni ottanta sia quello degli anni novanta; a tal proposito il lupo è disegnato con le fauci aperte e viene sovrapposto a un pallone di calcio inserito all’interno di un cerchio blu contornato da sette strisce rosse, rappresentanti i sette colli che circondano il territorio della città di Cosenza. La colorazione oro della scritta Venezia e del logo Kappa è poi la ciliegina sulla torta. Arrivano Rivaldo, pallino da anni di Berlusconi, e Tomasson a costo zero, Seedorf nello scambio con Coco che ancora oggi ha dell’incredibile e sul gong la ciliegina sulla torta, Alessandro Nesta, il colpo da copertina di un Diavolo che vuole tornare ad essere padrone del calcio italiano ed internazionale. Il suo unico obiettivo era diventare grande e alla fine è diventato il più grande al mondo nel suo ruolo, quello che non doveva essere nemmeno il suo. L’Inter di fine secolo, del resto, non era certo la squadra più facile del mondo nella quale ambientarsi in fretta, specialmente per un giovane. E’ un centrocampista completo come pochi al mondo. I campioni d’Europa dell’Olympique Lione sarebbero stati interessati a ingaggiare il centrocampista nella finestra di trasferimento invernale per far fronte alle loro difficoltà in campionato.
I numeri sulle maglie erano tradizionalmente bianchi; dal campionato d’Europa 2000 divennero gialli (colore presente sulla bandiera nazionale insieme al rosso della maglia). Il seguente è l’elenco dei giocatori facenti parte della Hall of Fame presente sul sito ufficiale del club. La permanenza in Serie A del club rossazzurro, tuttavia, durò una sola stagione. A volerla dir tutta, Lippi – col quale poi Pirlo alzerà al cielo il trofeo più prestigioso della sua carriera a Berlino – si incrociò con l’allora giovane trequartista per una sola gara di campionato, il famoso Reggina-Inter conclusosi con la vittoria dei calabresi e al quale seguì l’amaro sfogo che a Lippi costò l’esonero. Quello tra Pirlo e l’Inter può essere definito il classico “amore maledetto”, frenato da contingenze sempre diverse che ne impediscono l’esplosione. Già a 16 anni ha imparato ad essere uomo: “In camera, prima delle partite – ci racconta Antonio Filippini – io ero teso mentre invece lui era tranquillo e beato, uguale a come è in campo. Poteva succede qualsiasi cosa, niente lo turbava”. Ma anche quando cadde da quel palco, Pirlo si rialzò come se niente fosse. Lo era già allora, anche se poi con il tempo è migliorato, ovviamente”, raccontò proprio Franco Colomba ai nostri microfoni qualche anno fa.
“La mattina mi svegliavo e non mi ricordavo chi ci allenasse” , racconterà qualche anno dopo, a proposito di quella stagione, nella sua autobiografia “Penso quindi gioco”. Ma chi pensa che Pirlo non si sapesse divertire non conosce la storia che ci ha raccontato Emanuele Filippini: “Per la promozione in Serie A organizzamo un concerto con la mia band, le ‘Rondinelle Rock, con cantante Maurizio Neri. Ricordo che invitammo tutti i giocatori a cantare e alla fine ognugno di loro si buttava tra la folla, ma quando venne il turno di Pirlo la gente si spostò e Andrea cadde per terra”. Chi crede che il 20% sia la percentuale più adatta per definire quanto vale un allenatore in una squadra di calcio, non fosse altro perché a dettare tra i primi questo valore è stato un giocatore sublime e un tecnico mediocre come Michel Platini, abbia almeno il beneficio del dubbio. La sezione di Bergamo del Panathlon ha premiato Matteo Scigliuolo, giovane promessa de La Torre Calcio, insieme a Cristian Raimondi e all’Olimpia pallavolo. Anche in Guinea, la vita per Junior non è stata semplice. Ancelotti sorprende tutti, arretrando Andrea, decisivo per la conquista del 4° posto nella stagione precedente giocando da mezzapunta, in cabina di regia, da vertice basso nel rombo completato da Gattuso, Seedorf e Rivaldo (sostituito nella ripresa da Rui Costa).
Quell’estate qualcuno lo invoca persino agli Europei del 2000, ma Pirlo ha un’ultima missione da compiere con la sua amata Under 21 e il 4 giugno, guidato proprio da quel Tardelli che l’anno dopo si “dimenticherà di lui” a Milano, porta gli Azzurrini alla conquista del Campionato Europeo di categoria realizzando una doppietta in finale prima di partire per le Olimpiadi di Sydney. Una stagione tormentata per l’Inter che, di conseguenza, non favorisce certo l’inserimento dell’allora 19enne Pirlo. Dieci anni, 401 partite con i colori che lo hanno reso un’icona mondiale: un lungo amore, nato quasi per caso, costellato di gioie, terminato con amarezza. La Premier League vale complessivamente quasi cinque volte la Serie A (8,7 miliardi di euro contro 1,8) e occupa sei delle prime dieci posizioni. Mia madre è morta di tubercolosi quando avevo sei anni. Negli anni seguenti il gruppo abbandonò completamente il calcio. Per ciò che avrebbe potuto dare alla squadra nerazzurra, specialmente negli anni sfortunati di inizio millennio, e soprattutto per quanto di buono ha invece fatto con le maglie delle rivali di sempre Milan e Juventus. La gamma Tiro 23 da allenamento, invece, include maglie della Spagna con e senza maniche.
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