Intanto, nell’estate del 2004, il Cosenza Calcio 1914 S.p.A. fu riammesso in Serie D dopo una sequela di ricorsi alla giustizia ordinaria. Cosenza fu messa in liquidazione e al suo posto prese vita il Cosenza Calcio 1914 S.p.A. con presidente Vincenzo Morelli. Nel campionato 1991-1992, confermata l’ossatura della squadra, il Cosenza alla 35ª giornata raggiunge l’Udinese che si trova in quarta posizione, quella che garantirebbe la promozione in serie A. Alla penultima giornata si trovano entrambe a 42 punti. Dopo una tribolata salvezza nel campionato di Serie B 1989-1990, quello successivo 1990-1991, comincia anche peggio e alla fine si risolverà con una grande bagarre in coda: ben 9 squadre in 2 punti. Contemporaneamente, venne istituito anche un settore giovanile femminile, che comprendeva cinque squadre: Under 19, Under 17, Under 15, Under 12 e Under 10. Nella stagione 2021-2022, l’Under-19 femminile ha vinto il suo primo titolo nazionale. Nella stagione seguente la squadra stupisce ancora arrivando in seconda posizione in campionato, a pari merito con la Fiorentina. Nel 2012-2013 la squadra ottenne nuovamente il secondo posto nel girone I della Serie D, qualificandosi per la fase play-off, dove si arrese agli ottavi di finale. La rivincita italiana avvenne nel campionato del mondo 2006 con la finale di Berlino ancora tra Francia e Italia, e gli Azzurri vinsero il titolo mondiale sui francesi ai tiri di rigore, successivi a un incontro ricco di episodi incandescenti.
La Nazionale Italiana nel 1965. Orlando, Albertosi, Salvatore, Bercellino, Orlando, Barison. La società assunse nel frattempo la denominazione di Associazione Sportiva Cosenza con allenatore/giocatore Vignolini. Per la prima volta, quindi, la città di Cosenza avrebbe avuto due squadre cittadine nello stesso campionato, situazione che divise la tifoseria creando malumori e dissidi tra le due società. Il club fallì per motivi economici, e la prima partecipazione ad un campionato FIGC risale al 1952 come Società Sportiva Giarre. Per un breve periodo, dalla nascita al 1928, il Foggia assunse la denominazione Sporting Club Foggia e in quel periodo fu una società polisportiva, infatti l’attività sportiva non si limitava solamente al calcio, ma anche all’atletica, al ciclismo e al pugilato. Anche questa maglia presenta la scritta: I primi bianconeri d’Italia e nel retrocollo: La passione è la nostra Forza. Dopo aver conseguito il piazzamento utile per la disputa della Coppa Italia Professionisti (1986-1987), Di Marzio fu l’artefice, nel 1987-1988, della promozione in Serie B attesa per ben 24 anni, beneficiando di calciatori quali Simoni, Marino, Lombardo, Castagnini, Giovannelli, Galeazzi, Bergamini, De Rosa, Lucchetti, Urban, Padovano, oltre a Fantini, Montrone, Maniero, Del Nero, mentre il timone della presidenza era nelle mani dell’avvocato Giuseppe Carratelli.
Vestiroono la maglia rossoblù calciatori dal passato glorioso e giovani promesse, tra cui Longobucco, Morra, Tivelli e Marino. Tuttavia, non è affatto infrequente vedere la squadra giocare partite con una casacca monocromatica, cioè coi pantaloncini bianchi soppiantati da quelli rossi: in alcune stagioni, soprattutto a cavallo degli anni 80 e 90, questo abbinamento all red è divenuto quello fisso della prima divisa ufficiale – l’ultima volta nel 1996-1997, sito maglie calcio quando peraltro la maglia presentava una particolare trama verticale tono su tono. In vista della prima avventura in serie cadetta vengono confermati i vari protagonisti della stagione precedente come capitan Mirko Stefani, Michele De Agostini, Salvatore Burrai, Roberto Zammarini, Davide Gavazzi, Patrick Ciurria e Gianvito Misuraca e a rinforzare la rosa arrivano il portiere Michele Di Gregorio, il centrocampista Tommaso Pobega e l’attaccante Luca Strizzolo (che alla fine del campionato risulterà capocannoniere della squadra con 8 reti). Dopo la partenza di Reja e di alcuni protagonisti dell’annata 1991-1992, la squadra non riuscì a replicare l’exploit. Nel 1926, da dissapori tra i membri della Fortitudo, nacque il Cosenza Football Club con colori rossoblù in onore a Genoa e Bologna, protagonisti della lotta per lo scudetto l’anno prima. Colori sociali: prima maglia bianca con inserti rossi, calzoncini e calzettoni bianchi, scudo sul petto rosso.
La ASF Cosenza ottiene il diritto alla promozione in Seconda Divisione, ma resta in vita solo tre mesi; infatti l’ambiente sportivo cittadino, consapevole dei suoi limiti, in vista del nuovo impegnativo campionato, riesce a trovare un punto d’accordo e la ASF confluisce nel Cosenza Sport Club, con colori rossoblù. 2013-14 – 3º nel girone A di Serie D. Eliminato al terzo turno dei play off dal Matelica. Iscritta al campionato di Serie D per la stagione 2011-2012, la Nuova Cosenza Calcio si piazzò seconda nel girone I, qualificandosi per la fase play-off, che vinse, ma il successo non valse il ripescaggio in Lega Pro Seconda Divisione a causa del blocco dei ripescaggi. La cover dei Negramaro è stata anche pubblicata come singolo su iTunes e il ricavato delle vendite è stato devoluto in beneficenza alle società ONLUS AISM e AISLA per sostenere le loro ricerche scientifiche contro la sclerosi. La società si è trovata anche in contrasto con l’Amministrazione Comunale per il rinnovo della concessione dello stadio. Anche i portieri hanno una divisa personalizzata concepita per distinguerli in campo dagli altri giocatori e dai giudici di gara. Tra le terze divise degli estremi difensori, principalmente di colore verde o rosso, spicca la divisa oro del biennio 2006-2007, sia per l’unicità di quel colore nella storia della nazionale di calcio dell’Italia, sia perché rimasta impressa nell’immaginario collettivo di tutti i tifosi, in quanto indossata da Gianluigi Buffon in occasione finale del campionato mondiale di calcio 2006 contro la Francia, che ha consegnato agli Azzurri il quarto titolo mondiale.
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