Nella stagione 1929-1930 disputa il campionato di Terza Divisione Campana, maglie calcio più belle scontrandosi con nobili decadute del calcio italiano come il Savoia (che solo pochi anni prima – era il 1924 – aveva sfiorato lo scudetto venendo eliminata solo nella finalissima dal Genoa). I gironi settentrionali dal 1921-22 al 1925-26 erano stilati senza seguire alcun criterio geografico, con le squadre costrette a compiere trasferte in tutto il Nord Italia, Toscana compresa. Il primo campionato su base nazionale fu quello del 1926-27, con le venti squadre ammesse (diciassette del Nord e tre del Sud) ripartite in due gironi da dieci, stilati senza seguire alcun criterio geografico. I gironi plurimi su base regionale sopravvissero fino al 1921-22 al Nord e al 1925-26 al Sud. Nella stagione 1946-1947 la squadra non ha problemi a salvarsi, ma nel terzo anno la permanenza è resa difficile da una riforma dei campionati voluta dalla FIGC per ridurre i gironi della Serie C da 18 a 3; ciò fa sì che nei tre gironi della Lega Interregionale Sud si salvino solo le prime classificate oltre a due ulteriori squadre da individuare attraverso un girone di qualificazione tra le tre seconde classificate; l’Avellino fallisce l’obiettivo chiudendo terzo, ma il Caso Napoli, aumentando i gironi da 3 a 4, gli apre comunque le porte della permanenza in Serie C. Proprio il 23 febbraio 1947 indossa per la prima volta la maglia biancoverde, che da quel derby contro il Benevento non abbandonerà più.

Ottenuto l’ingresso nella Lega Nazionale la squadra viene rinforzata e nel campionato successivo lotta fino all’ultimo per la promozione in un testa a testa con il Catania; terminato il campionato in ex aequo, gli irpini vinsero lo spareggio per 1-0, ma, a causa di un sospetto caso di corruzione, l’Avellino perse la promozione in serie B e si vide retrocesso in Promozione. Mentre la squadra vaga tra la Serie C e la Serie D, l’Unione Sportiva Avellino si trasforma da S.r.l. 20, comma 5), l’Unione Calcio Sampdoria eredita e continua la tradizione sportiva della sua antenata più illustre, l’Associazione Calcio Sampierdarenese, che ha trascorso 8 stagioni in Serie A, per un totale di 74 presenze. Negli anni sessanta l’Avellino militò in Serie C, fatta eccezione per le stagioni 1961-1962 e 1963-1964 disputate in Serie D e conclusesi con l’immediato ritorno in terza serie. Dopo aver fallito per tre stagioni di fila il ritorno in Serie A, Pierpaolo Marino decide di lasciare l’incarico a Gaetano Tedeschi. Nel 1974, in occasione del ritorno in Serie B della squadra, alcuni club e singoli tifosi che occupavano la curva Nord dello stadio Moccagatta scelsero di unirsi in unico gruppo, chiamato inizialmente “Supporters” e poi, ispirandosi alla tifoseria organizzata della Fiorentina, “Ultras”.

Gli irpini continuano a risalire la china, siti maglie calcio venendo promossi prima in Prima Divisione Campana e poi in Serie C al termine della seconda guerra mondiale. L’annata è positiva e, complice il quarto posto nel girone finale campano, la società irpina viene ammessa in Seconda Divisione Campana. Nei campionati successivi la compagine irpina non riuscì a vincere il proprio girone, ma al termine della stagione 1958-1959, chiusa al terzo posto nel girone H, fu comunque ammessa alla Serie C allargata a tre gironi per motivi di rappresentanza geografica. Inoltre, le partite a eliminazione diretta in realtà erano gironi comprendenti solo due squadre in cui non si teneva conto del punteggio aggregato – concetto che non era stato ancora introdotto all’epoca – ma, come in ogni raggruppamento con più di due squadre, la vittoria valeva due punti, il pareggio uno e la sconfitta zero; fece eccezione la stagione 1925-26, in cui fu fugacemente introdotto il quoziente reti per discriminare i pari merito in classifica (nei raggruppamenti a due sole squadre la compagine con il quoziente reti migliore è automaticamente quella che ha prevalso nel punteggio aggregato). Nell’estate del 2004 cambia ancora proprietà.

Nonostante la rabbia dell’epilogo di campionato sia ancora percepibile e tagliente, sorrisi, abbracci e strette di mano sono stati il leitmotiv della serata trascorsa tutti insieme nel ristorante-pizzeria cittadino “Jazzy”. Nonostante le vicissitudini estive, per la stagione 1988-1989 viene allestita una squadra competitiva tanto da sfiorare la promozione in Serie A, chiude infatti settima in classifica a tre punti dall’ultima delle promosse. A contribuire alla scalata è la decisione della Federazione di ingrandire in maniera spropositata la Serie C, ammettendovi 192 squadre nella stagione 1945-1946, tra cui l’Avellino come società ospite e in quanto tale non avente diritto alla promozione. Luigi Saverio Bertazzoni (a cura di), Annuario Italiano Giuoco del Calcio, collana I volumi dello sport, pubblicazione ufficiale della Federazione Italiana Giuoco Calcio, vol. Ludovico Passerin d’Entrevès (a cura di), Il lunedì si parlava di calcio. «Quando penso al calcio penso all’unione. A seguito di ciò viene fondata una nuova società denominata Calcio Avellino Società Sportiva Dilettantistica, la quale il 15 giugno 2019 riprende la denominazione U.S. Avellino, è una società calcistica italiana con sede nella città di Avellino. Ai sensi delle Norme Organizzative Interne Federali della Federazione Italiana Giuoco Calcio (NOIF, art. La mostra è stata organizzata dall’Aics, l’Associazione Italiana Cultura e Sport, di Foggia ed è visitabile sino a sabato prossimo nelle strutture del villaggio artigiani.