Le maglie calcio 2024 più belle rappresentano il perfetto connubio tra tradizione e innovazione. Tale funzione normativa del regolamento del calcio è svolta in via esclusiva e tassativa in campo professionistico e dilettantistico, in quanto sulle regole del gioco del calcio, che vengono fatte applicare attraverso l’arbitro e i suoi assistenti, non si è mai configurata un’effettiva funzione normativa sussidiaria delle federazioni continentali e nazionali. Al capitano di ogni squadra è richiesto di indossare una fascia intorno alla manica sinistra, tra la spalla e il gomito, al fine di individuare in lui il capitano per l’arbitro. Stábile, capocannoniere del Mondiale, siglò poi la sua ottava e ultima rete, portando in vantaggio gli ospiti con il punteggio provvisorio di 2-1; il capitano uruguaiano Nasazzi protestò, inutilmente, sostenendo che Stábile fosse in fuorigioco. Questo kit venne indossato per la prima volta in occasione dell’amichevole nel Principato di Monaco contro il Camerun del 3 marzo 2010. La prima divisa fu utilizzata in tutti e tre gli incontri dello sfortunato campionato del mondo 2010: contro il Paraguay nell’abbinamento della presentazione e nelle altre due gare (con Nuova Zelanda e Slovacchia in completo interamente azzurro.

Durante l’europeo del 2012, in cui gli Azzurri arrivarono in finale perdendo contro la Spagna, la prima divisa venne utilizzata in tutti e sei gli incontri disputati: in quattro occasioni con il classico abbinamento maglia-calzettoni azzurri e pantaloncini bianchi e in due gare con l’abbinamento totalmente azzurro (nelle sfide con la Croazia e l’Inghilterra). Anche gli ufficiali di gara hanno un proprio equipaggiamento, simile a quello dei calciatori. Nell’iconico mondiale di Messico 1970, l’Italia indossò per la prima volta la maglia bianca in un incontro della Coppa del Mondo: in occasione della gara con Israele, la seconda divisa fu composta dalla maglia bianca abbinata a pantaloncini e calzettoni azzurri. La maglia Home dell’Italia è divisa in quarti, ad omaggiare i quattro titoli mondiali vinti in passato, ed è caratterizzata dal tessuto Ultraweave e dalla tecnologia DryCell per una massima traspirazione che la rende la più leggera e confortevole mai realizzata dall’azienda tedesca. Cambiò però il materiale di realizzazione delle casacche, passando dalla lanetta a un tessuto acetato e lucido. La divisa debuttò nell’amichevole del 21 marzo 2013 a Ginevra contro il Brasile, e durante il torneo organizzato dalla FIFA venne indossata in due occasioni (contro il Giappone e ancora il Brasile), su cinque gare disputate, nell’abbinamento interamente azzurro.

Queste maglie presentarono quasi sempre un giracollo, tranne in due occasioni che ebbero uno scollo a “V”. All’interno della selezione trovi maglie e felpe dai design più disparati. Le prime maglie a polo proposte dall’azienda francese Le Coq sportif, furono riproposte anche nella seconda divisa: alla maglia bianca venivano aggiunti il colletto e i bordi maniche azzurri, con strisce tricolore. La maglia, di un azzurro vivo e con assenza di cuciture, venne disegnata con riferimenti al tricolore sui bordi delle maniche e dietro il colletto, che erano di color blu navy. Ma il cambiamento più radicale fu invece un altro: dopo quindici anni tornò lo scudetto tricolore a lato destro della maglia (pur mantenendo la FIGC come proprio logo quello adottato nel 1991), al quale vennero aggiunte al di sopra di esso le tre stelle dorate rappresentanti i tre titoli mondiali vinti. Nel gennaio 2023 viene presentata una nuova divisa, la prima firmata dal nuovo sponsor tecnico Adidas che sostituisce il marchio Puma dopo 20 anni. Il logo adidas e il logo Fly Emirates sono in blu navy. Nike, durò per un quadriennio e, per la prima volta, la Federazione consentì allo sponsor tecnico di apporre il proprio logo sulle maglie, che fu inserito sul lato sinistro, in maniera speculare al tricolore, e sui pantaloncini.

Invece lo stemma, logo invariato della Federazione, continuò ad sempre apposto nella parte sinistra della maglia. I tedeschi così vestiti non ne persero neppure una e alla fine alzarono la Coppa del Mondo, e ci piace pensare che parte del merito sia pure di quella divisa mai vista e che tanto timore riusciva ad incutere. Il primo modello proposto fu identico, in versione azzurra anziché celeste, a quello della contemporanea maglia della Lazio del biennio 2002-2003, con il caratteristico intaglio sulla parte destra del colletto. Il design, però, rimase lo stesso della maglia degli europei, con la differenza estetica più sostanziale riguardante il colletto, semplificato nella nuova versione. La maglia riportava un colletto, stretto, chiuso da due bottoni mentre altri bottoni, per lo scollo, risultavano nascosti. Eventuale deroga, limitatamente alle scritte pubblicitarie, è ammesso per le società del settore giovanile e dei dilettanti, sempre se debitamente autorizzate dal proprio comitato regionale», cfr. Durante il quadriennio 1995-1998, in cui la Nike fu lo sponsor tecnico della nazionale, le seconde divise dell’Italia furono uguali alle divise “home” per trama nelle maglie, nei pantaloncini e nei calzettoni, con la sola inversione di colore tra l’azzurro e il bianco. Durante la rassegna mondiale, la nazionale scese in campo con la prima divisa in quattro delle cinque gare disputate: in due incontri indossò il completo interamente azzurro (contro la Norvegia e i padroni di casa della Francia), contro l’Austria sfoggiò il classico abbinamento con pantaloncini bianchi e calzettoni azzurri mentre contro il Camerun furono bianchi sia i calzoncini che i calzettoni.

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