Attenzione è riservata anche alle glorie locali: una stanza è dedicata ai cimeli del Forlì Calcio fin dalle sue origini (il prossimo anno la squadra forlivese compie il secolo di vita), così come alle maglie del Cesena. Un mercato che si è sviluppato anche per le maglie indossate dai giocatori durante le partite importanti, che vengono venduti come oggetti da collezione. Nel 1973, la squadra tedesca dell’Eintracht Braunschweig firmò un accordo con l’azienda locale produttrice di alcool Jägermeister, affinché la società sponsorizzasse l’azienda sulle magliette dei giocatori. Mentre il gioco cominciò a diffondersi in Europa e oltre, vari club adottarono kit simili a quelli indossati nel Regno Unito, e in alcuni casi hanno scelto i colori ispirati direttamente dai club inglesi. Europa orientale hanno continuato a indossare i kit che sono stati ritenuti fuori moda altrove. Un certo numero di progressi nella progettazione dei kit hanno avuto luogo a partire dal 2000, con vari gradi di successo. I campionati principali hanno anche introdotto i numeri di squadra, dove a ogni giocatore viene assegnato un numero specifico per la durata intera di una stagione. All’inizio venne specificato che le maglie dei portieri dovevano essere di blu scarlatto o di blu reale, ma quando nel 1912 fu utilizzabile anche il verde, subito prese misura.

La Dinamo Mosca, squadra che ha girato l’Europa occidentale nel 1945, ha attirato quasi più commenti per i pantaloncini lunghi e larghi dei giocatori che per la qualità del loro calcio. Lord Arthur Kinnaird, una delle prime stelle del calcio, giocava ogni partita in pantaloni lunghi bianchi. Nel 1996, il Manchester United ha introdotto una maglia a base grigia, che era stata progettata per un utilizzo streetwear abbinandola a dei jeans; ma questa è stata abbandonata dopo una sola partita per volontà dell’allenatore mancuniano Alex Ferguson, motivando la decisione col fatto che i suoi giocatori, che stavano perdendo 3-0, non riuscivano a “vedersi” in campo con quella tinta addosso. Nel 1903, la Juventus ha adottato una maglia fatta di strisce bianche e nere ispirate dal Notts County. Tra le nazionali sorte dopo la dissoluzione della Jugoslavia, la Croazia è quella con i migliori risultati sportivi: al campionato del mondo vanta un secondo posto, ottenuto nel 2018, e due terzi posti, ottenuti nel 1998 e nel 2022; inoltre, nell’edizione del 1998, espresse il capocannoniere del torneo, Davor Šuker, e nel 2018 un suo elemento, Luka Modrić, fu eletto migliore giocatore di tale edizione della competizione.

Serbia. La contrapposizione risale alla dissoluzione della Jugoslavia e alle guerre di secessione ed è annoverata da alcuni esperti tra le 10 rivalità più sentite nella storia del calcio. Tra i campioni di casa nostra, Paolo Rossi ha intitolato la propria storia Ho fatto piangere il Brasile. A differenza del rugby, dove la squadra di casa cambia la divisa, se simile all’avversario. Nel 1909, in modo che gli arbitri distinguessero i portieri dai giocatori di movimento, il regolamento dovette essere cambiato, per far sì che i portieri si vestissero differentemente rispetto ai propri compagni di squadra. Poiché l’innovazione è nel nostro DNA, stiamo rivoluzionando i nostri prodotti e materiali per ridurne l’impatto sul pianeta. Gli anni 1930 hanno visto grandi progressi nella produzione di scarpini, maglie più belle calcio con nuovi materiali sintetici e pellami più morbidi. Presto quasi tutti i grandi club firmarono questi accordi, e il costo per le aziende che sponsorizzano le squadre è aumentato notevolmente.

Con gli anni 1990 le maglie divennero sempre più complesse, con molte squadre con combinazioni di colori molto sgargianti. Mancata la promozione ai play-off nel 2005-2006 e nel 2006-2007, al culmine di una crisi finanziaria molto profonda, nel luglio 2007 il club annunciò di rinunciare all’iscrizione. Inizialmente quasi tutte le squadre avevano pantaloncini di un colore molto diverso rispetto alle maglie. In un primo momento questo nuovo stile è stato respinto, ma ben presto le squadre inglesi e anche di altre parti del mondo hanno adottato questi pantaloncini. Il primo parastinco è stato indossato nel 1874 da parte del giocatore del Nottingham Forest, Widdowson Sam Weller, che ha cucito un paio di ginocchiere da cricket, che portava fuori le calze. Due anni più tardi, l’Atlético Independiente ha adottato delle maglie rosse dopo aver visto giocare il Nottingham Forest. Piuttosto che aggiungere i numeri alle maglie delle due squadre, vennero realizzate per la finale due divise già numerate, una bianca e una rossa, e vennero consegnate alle squadre in base a un sorteggio. Spinti da motivazioni commerciali, presto altre squadre seguirono questa idea, aggiungendo i loghi della squadra e del produttore. Benvenuti all’interno del mio sito dedicato alla collezione di maglie da calcio della squadra capitolina, l’AS Roma !

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